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Cartesio

 Cartesio vita

Egli nasce il 31 marzo 1596 da una nobile famiglia di avvocati a La Haye, in Turenna. 

Compie i primi studi in casa sotto la guida di un precettore e successivamente in un collegio gesuita, dove studia logica, fisica, matematica e le dottrine umanistiche. Finito il collegio e compiuti i 18 anni decide volontariamente di entrare nell’esercito, dal quale uscirà sotto consiglio di Isaac Beeckman: scienziato olandese che lo spingerà a concentrarsi sullo studio della matematica e della fisica.




Pensiero

Per Cartesio bisogna dubitare sia delle conoscenze sensibili che di quelle matematiche. Per Cartesio, ciò che si percepisce con i sensi può essere non reale, così come le cose pensate e immaginate.
Anche le conoscenze matematiche possono essere illusorie, Cartesio suppone che l’esistenza di un genio maligno che fa apparire vero ciò che è invece falso, e il dubbio si estende a ogni cosa e diventa universale: dubbio iperbolico. Paradossalmente nel dubbio è presente una fondamentale,  prima certezza: “solo chi esiste può dubitare”.
Solo tramite il Dubbio Metodico si rivelerà un principio che resiste al dubbio e perciò  fondamento per le altre conoscenze. Cartesio costruì un metodo basato su quattro regole metodiche: l’evidenza,  l’analisi, la sintesi,  l’enumerzione. Secondo il filosofo se il soggetto che percepisce o pensa le cose non può non esistere, esistere allora, equivale a essere soggetti pensanti.
Cartesio vuole trovare nell’esistenza del soggetto pensante il principio che garantisce la validità della conoscenza umana:
“Cogito ergo sum”, cioè “Io penso, dunque esisto”,  l'”io” in quanto pensa esiste.
Il cogito, per Cartesio,  è un’intuizione immediata della mente, esso  è autoevidenza esistenziale, che il soggetto ha di se stesso.
L’atto del pensare deve essere sostenuto da una sostanza o anima pensante che è immateriale come il pensiero di cui costituisce l’essenza.
Cartesio fa una distinzione reale tra anima e corpo: considera le cose materiali come res extensa (sostanza estesa) separata nettamente dalla res cogitans (sostanza pesante), il pensiero, l’anima.

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